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Più si fa attività fisica, più si riduce il rischio di scompenso cardiaco.

Muoversi aiuta il cuore
L’attività fisica fa bene al cuore e riduce il rischio di scompensi cardiaci. La ricerca scientifica riporta una chiara evidenza di un legame fra la regolare attività fisica e una significativa riduzione del rischio cardiovascolare. Lo stile di vita sedentario è considerato uno dei più importanti fattori di rischio per lo sviluppo di possibili malattie cardiovascolari. Una regolare attività fisica di moderata intensità comporta, col tempo, notevoli benefici in termini di salute in tutte le fasce di età. La sedentarietà, invece, contribuisce allo sviluppo di numerose malattie dell’apparato cardiovascolare. Non per nulla, un regolare training fisico è uno dei principali strumenti operativi per la riabilitazione cardiologica, dopo l’insorgenza di un evento cardiaco. Ovviamente questo deve essere sempre accompagnato da uno stile di vita sano, alimentazione equilibrata compresa.

Quale e quanta attività fisica fare

Si può considerare attività fisica ogni tipo di movimento prodotto da contrazione dei muscoli scheletrici, con un relativo consumo di energia. Possiamo scegliere il tipo di sport che più ci piace da praticare durante il tempo libero, l’importante è che sia programmato, strutturato e ripetitivo, per mantenere o migliorare le proprie condizioni fisiche. In generale, possiamo considerare alcune linee guida:

  • facciamo almeno 30-45 minuti a regime, in un’unica sessione o con periodi separati di 8-10 minuti;
  • la frequenza deve essere di 4-5 volte alla settimana, se fosse ogni giorno sarebbe ottimale;
  • l’intensità deve essere lieve o moderata;
  • l’incremento dell’intensità e della durata deve essere fatto gradualmente.

L’attività fisica più adatta al nostro peso, alla nostra età e, eventualmente, ai nostri disturbi cardiologici, deve essere concordata col nostro medico che ha un’ampia visione della nostra situazione. Prescrivere un programma di esercizio fisico comporta una scrupolosa valutazione del rapporto rischio/beneficio individuale, così da minimizzare i rischi e valorizzare i benefici. L’intensità dell’esercizio è infatti il principale fattore che condiziona i rischi cardiovascolari legati allo sforzo. Non esageriamo, quindi. Troppo allenamento può essere controproducente e forse pericoloso, soprattutto se si è poco allenati e non si è fatto alcun controllo preventivo.

Hai mai pensato di fare Tai Chi?

Recenti studi hanno evidenziato che il Tai Chi, antica arte marziale cinese, abbassa la pressione del sangue, trigliceridi e colesterolo, migliorando così la salute del cuore. Una ricerca, in particolare, è stata portata avanti dall’Università dello Sport di Shanghai e pubblicata sul Journal of American Heart Association. Si sono presi in considerazione i dati relativi a 2.249 pazienti provenienti da 10 diversi paesi che hanno malattie cardiovascolari. L’arte marziale in questione avrebbe migliorato e potenziato la forza, la flessibilità e l’equilibrio. Durante lo studio ravvicinato di queste persone che praticavano esercizi tradizionali cinesi, si è registrata una riduzione della pressione arteriosa, insieme a significative riduzioni nei livelli di colesterolo cattivo e trigliceridi.

Fonti:

www.giornaledicardiologia.it
www.salute.gov.it
www.federfarma.it

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