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Piangere fa bene, ma anche ridere!

Una cura per stare meglio a volte è una semplice risata! Spesso ne dimentichiamo l’importanza sopraffatti da stress e impegni quotidiani. Andiamo di fretta e abbiamo in testa tante cose che ci preoccupano. Spesso la società relega il divertimento e la tendenza a ridere, a ruolo di puro svago. Se la serietà viene accomunata all’idea di affidabilità e responsabilità, l’allegria è spesso considerata eccessiva leggerezza e superficialità. Non si dovrebbe sottovalutare, invece, la capacità delle persone di sdrammatizzare ridendo, anche nelle situazioni più critiche e complesse. L’ironia è un modo per essere flessibili, elastici, per cercare di cambiare prospettiva.

Lo yoga della risata: cos’è

Una vera forma di yoga che si basa sul concetto di risata autoindotta. Con questa attività si sperimentano delle tecniche per ridere spontaneamente e quindi scatenare un effetto benefico migliorando il benessere complessivo e l’umore.
Lo yoga della risata è una pratica creata da Madan Kataria, medico indiano. Kataria cominciò organizzando dei “gruppi della risata” nei quali, inizialmente si raccontavano barzellette, si guardavano film comici e si rideva in compagnia lasciandosi contagiare. Quando non ci fu più materiale abbastanza divertente da utilizzare in queste sessioni di gruppo, cercò un modo per auto indurre la risata nei partecipanti dei gruppi. Dopo vari approfondimenti scoprì che il corpo umano non riesce a distinguere una risata spontanea da una autoindotta e, anche se quest’ultima è inizialmente volontaria, in breve tempo diventa del tutto naturale e spontanea. Nacque un vero e proprio “club della risata”. Tutt’oggi ci sono tantissimi club dove si pratica lo yoga della risata secondo gli insegnamenti di Madan.

Gli esercizi

In genere le sessioni durano trenta minuti e sono suddivise in tre parti. La prima è il riscaldamento: s’inizia con il saluto al sole e si predispone il corpo a ridere. Come primo passo si mette in pratica la parlata Gibberish, ovvero i partecipanti cominciano a parlare tra di loro ma si dicono parole senza nessun significato. Il principale scopo di questo metodo è di scollegare totalmente la mente dai pensieri quotidiani e renderla pronta per ridere senza un motivo preciso. Segue il battito ritmico delle mani: in questo modo si stimolano i centri energetici per connettere tra loro i partecipanti. L’altra fase prevede che le persone inizino a ridere a ruota libera. Ogni risata dura circa 30-40 secondi ed è seguita da esercizi di respirazione e di allungamento simili allo yoga tradizionale. Tutto questo dura per circa 20 minuti, dopodiché ci si può rilassare e abbandonarsi alla “meditazione della risata”. Ovvero i partecipanti si sdraiano a terra lasciando che la risata prenda il sopravvento.
Così come per le altre pratiche yoga c’è una fase finale di totale rilassamento durante la quale si gridano frasi liberatorie .

In compagnia o da soli, ridiamo!

Liberi di credere o meno alle potenzialità dello yoga della risata. Quel che è certo è che ridere fa bene a molte cose. Ci permette di liberarci dagli atteggiamenti mentali chiusi, troppo razionali e statici; genera sostanze che hanno una funzione benefica sul sistema immunitario e migliorano il tono dell’umore. Le stesse sostanze che eliminano lo stress, aiutandoci a prevenire tutta una serie di disturbi a esso correlati come gli attacchi di panico, la depressione, l’ansia e le malattie cardiovascolari.

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