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Se il tuo uomo soffre di incontinenza

L’incontinenza maschile: un ospite indesiderato

L’incontinenza urinaria riguarda con maggior frequenza il sesso femminile, ma anche gli uomini ne sono soggetti, per quanto ne parlino poco o lo nascondano alle persone a loro più vicine.
Perdite urinarie possono interessare chiunque e verificarsi ad ogni età, senza distinzione di sesso, per questo motivo è importante rompere i tabù, per porsi nelle migliori condizioni per stare meglio e risolvere ogni forma di disagio.

Quando si verificano le perdite urinarie nell’uomo?

Vediamo che cosa succede all’interno del nostro organismo quando si verifica una disfunzione che provoca perdite di urina.
Gli organi che possono rispondere con un malfunzionamento all’impulso di urinare sono la vescica, l’uretra o entrambe:

  • la vescica, che si presenta a forma di una sacca, può non lasciarsi dilatare dall’urina che dovrebbe raccogliere, oppure potrebbe contrarsi e spingere fuori l’urina quando invece dovrebbe contenerla.
  • l’uretra è un canale, regolato da meccanismo sfinterico, che permette alla vescica di collegarsi con l’esterno. Le sue disfunzioni si possono verificare nelle attività quotidiane quando, all’aumento della pressione nella vescica, non corrisponde una chiusura adeguata del canale per garantire la tenuta dell’urina, ovvero alzandosi, tossendo, facendo uno sforzo, una camminata, oppure quando ci si accovaccia. Nei casi più avanzati, o gravi, le stesse condizioni possono verificarsi anche a riposo.
Al contrario, una ostruzione del canale dell’uretra potrebbe impedire lo svuotamento della vescica, con una successiva perdita di urina per rigurgito o sovradistensione (ritenzione urinaria).

Il bisogno maggiore di urinare può essere dovuto anche ad un regime alimentare non appropriato, come l’eccesso nel consumo di determinati alimenti.

Le 5 cause di perdite urinarie nell’uomo

A che cosa è dovuta l’incontinenza maschile?
Ecco 5 delle possibili cause.

  1. Operazioni chirurgiche: quali possono essere interventi sull’uretra o sul collo della vescica, che ne modificano la tenuta, oppure operazioni alla prostata, con maggior influenza nei casi di asportazione totale (prostatectomia radicale) a seguito di tumore.
  2. Iperattività vescicale: consiste in un’improvvisa urgenza di urinare, sovente associata all’aumento della frequenza dello stimolo e ad incontinenza maschile (diurna e notturna). 
La disfunzione può essere ricollegata alla presenza di una ostruzione (come nel caso di ipertrofia della prostata), ma può essere anche dovuta ad un disagio di tipo neurologico; inoltre i sintomi si possono presentare anche in associazione ad incontinenza da urgenza.
  3. Sovrappeso: anche nell’uomo, come nella donna, è presente il pavimento pelvico, i cui muscoli sostengono vescica e retto. L’aumento incontrollato del peso, con il tempo, rientra quindi fra le cause del suo cedimento e dell’insorgere di perdite urinarie
  4. Sovradistensione (ritenzione urinaria): quando una ostruzione cronica determina un residuo abbondante di urina nella vescica dopo aver urinato, si verifica la sovradistensione del serbatoio urinario, che provoca perdite urinarie, in quanto la vescica non riesce a riempirsi oltre.
  5. Invecchiamento: con l’avanzare dell’età anche uretra e vescica possono ridurre la loro efficienza e indurre problemi di perdita urinarie.

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