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Andare in bicicletta fa male alla prostata?

Ciclismo e prostata: non rinunciamo a una bella pedalata!

 

Gli amanti del ciclismo sanno bene quanto una bella pedalata possa far bene al corpo e all’umore: l’aria sul viso, il sole che ci scalda, quella sensazione di libertà… Ma può capitare, per noi uomini, una correlazione poco simpatica tra bicicletta e prostata che ci porta a chiederci: la mia salute urogenitale corre dei rischi, se passo troppo tempo in sella a una bici? Non è proprio così, e vediamo insieme più nel dettaglio perché.

 

Prostata infiammata: posso andare in bicicletta?

 

Cominciamo innanzitutto col distinguere tra due gruppi di persone: quelli la cui prostata gode di buona salute, e quelli che purtroppo soffrono di problemi alla prostata.

Riguardo al primo gruppo, uno studio della University College di Londra, pubblicato sul Journal of Men’s Health, e condotto su un campione di 5.300 ciclisti inglesi fra i 16 e gli 88 anni con l’abitudine di pedalare per un tempo compreso fra le tre e le nove ore circa alla settimana, ha rivelato che non c’è un legame diretto tra l’uso frequente della bicicletta e disturbi come infertilità, disfunzione erettile e, appunto, prostatici. Il rischio sembrerebbe più associato ad altri fattori, come per esempio l’età.

Nessun problema, dunque, per uomini in salute a cui piace pedalare. L’importante, come in tutte le cose, è non esagerare, e ci sono alcuni consigli che potete mettere in atto per proteggere la vostra prostata mentre andate in bicicletta, e che vedremo nel paragrafo successivo.

Chi invece soffre di danni alla prostata può andare in bici? Diciamo che sarebbe meglio ridurre questo tipo di attività e preferirne altre (come nuoto, camminata o corsa), poiché la bicicletta ha il vantaggio di sollecitare molto il pavimento pelvico, ma il rovescio della medaglia è che in questo modo può causare un peggioramento dei sintomi legati a prostatite o prostata ingrossata.

Attenzione però, perché questo non vuol dire rinunciare completamente a una bella pedalata in città o in mezzo alla natura: come detto all’inizio, la pratica ciclistica apporta enormi benefici, sia fisici che psicologici, spesso nettamente maggiori rispetto al rischio dell’insorgenza di patologie dovute alla pratica stessa.

Cosa possiamo fare, quindi, per non dover rinunciare alla nostra pedalata? Innanzitutto, il parere di un professionista ci aiuterà a capire come è meglio muoversi a seconda della nostra situazione personale. Inoltre, è possibile adottare alcuni accorgimenti per proteggere la nostra prostata mentre andiamo in bicicletta. Vediamoli assieme.

 

4 consigli per proteggere la prostata in bicicletta

 

Ci sono alcuni accorgimenti che possiamo adottare se non vogliamo rinunciare a una bella pedalata. Eccoli:

  • Scegliere un sellino ergonomico, in grado di non sollecitare troppo il pavimento pelvico. Per scegliere il sellino più adatto alla nostra conformazione, è necessario provarne diverse tipologie per capire quale sia quella più confortevole per noi. Bisogna inoltre tener conto che, se la sella è adatta, quando siamo seduti si poggiano su di essa le cosiddette “tuberosità ischiatiche”, due protuberanze ossee del bacino che si trovano al livello dei glutei e lateralmente al perineo. La zona perineale, quindi, non dovrebbe appoggiarsi ma solo sfiorare la sella, dato che si trova più in profondità, e in questo modo non risulterebbe compressa.
  • Sedersi bene sul sellino, che deve essere posizionato in modo che sia il più parallela possibile al terreno, così che la punta non sia rivolta né verso l’alto né verso il basso. Nel primo caso, infatti, la zona pelvica potrebbe essere compressa, provocando anche uno schiacciamento dei testicoli, mentre nel secondo caso il rischio è quello di scivolare in avanti, aumentando lo sfregamento e obbligando la muscolatura della schiena a un eccessivo lavoro. Anche stare seduto sulla punta della sella è sconsigliato, in quanto comprime eccessivamente il perineo.
  • Evitare lunghe “biciclettate” su sentieri sconnessi, che potrebbero avere ripercussioni traumatiche sul pavimento pelvico, e di conseguenza anche sulla prostata.
  • Non esagerare coi tempi: come già detto, sarebbe preferibile ridurre il tempo passato a pedalare, ma questo non vuol dire eliminare completamente questa bella attività! Il consiglio generale per mantenersi in salute, infatti, è quello di svolgere almeno 30 minuti di attività fisica aerobica al giorno, alternando la bicicletta ad altre discipline come jogging o nuoto.

Infatti, l’attività fisica (che sia il ciclismo o altro) è importante a tutte le età, poiché è fondamentale per mantenere corpo e mente in allenamento, aiutando a contrastare disturbi legati all’età come l’osteoporosi, alcune malattie cardiache o la riduzione delle facoltà mentali. In particolare, andare in bicicletta aggiunge, a tutti questi appena citati, anche il vantaggio di attivare la circolazione venosa sia nella zona pelvica che nelle gambe, riducendo il rischio di vene varicose. E poi aiuta a combattere ansia e stress!
Allora, vi abbiamo convinti a prendervi cura della vostra prostata senza rinunciare alla bicicletta?

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