Palpitazioni, cardiopalmo, battiti accelerati.
Tante definizioni per un fenomeno che si presenta con una certa ricorrenza in due fasi della nostra vita: gravidanza e menopausa. Scopriamo insieme come possiamo occuparci della tachicardia.
Cos’è la tachicardia
Prima di tutto, capiamo insieme cosa intendiamo quando parliamo di questa manifestazione fisica. La tachicardia è il modo in cui definiamo l’aumento del battito cardiaco a riposo. Un aumento delle frequenze è infatti considerato normale se stiamo facendo attività fisica o uno sforzo superiore al normale. Quando siamo a riposo, invece, i battiti dovrebbero essere tra i 60 e i 100 al minuto; se superiamo questa soglia senza sforzi in atto, possiamo parlare di tachicardia.
Se questo fenomeno si presenta occasionalmente non dobbiamo preoccuparci; come abbiamo visto, ci sono varie condizioni in cui ciò è assolutamente nella norma. Se invece ci capita in modo più frequente, dobbiamo avvisare il nostro medico curante soprattutto se siamo in stato di gravidanza o menopausa.
Tachicardia in menopausa
La menopausa è uno dei momenti della vita in cui possiamo essere soggette al fenomeno della tachicardia, dovuto allo specifico calo repentino del livello di estrogeni tipici di questa fase. Solitamente si associa anche alle sudorazioni notturne ed è quindi causa dell’insonnia tipica di questo momento.
Non si tratta solo di squilibri ormonali però; ecco alcune tra le cause più frequenti dei battiti accelerati in menopausa:
- Instabilità emotiva
I cambiamenti in atto nel nostro corpo, così come la stanchezza e l’irritabilità che possono farsi più frequenti, innescano in noi uno stress emotivo capace di innescare palpitazioni più frequenti. - Ipertensione
I cambiamenti ormonali possono influire anche sull’equilibrio della nostra pressione. Naturalmente a una pressione alta può corrispondere una frequenza di battiti per minuto a riposo maggiore del normale. - Disfunzione tiroidea
In menopausa il ruolo della tiroide come regolatrice ormonale può essere molto influenzato dalla riduzione repentina degli estrogeni, e agire di conseguenza sulla regolarità dei battiti. - Sforzi eccessivi ed attività fisica
Come visto in precedenza, la frequenza cardiaca tende già di per sé ad aumentare col movimento. Se questo dovesse risultare eccessivo per le nostre possibilità, è probabile che i battiti accelerati diventino persistenti. - Attacchi di panico
Chi di noi ne soffre sa bene che la tachicardia, insieme al dolore al petto, alla sudorazione, all’affanno e alle vertigini, è uno dei segnali principali degli attacchi di panico. Dunque, se si presentano con frequenza, sarà così anche per questo sintomo.
Consigli e rimedi per la tachicardia
Per prenderci cura di noi, sarà bene innanzitutto fissare una visita con il nostro medico di base e controllare con lui che i nostri valori e il nostro stato di salute siano nella norma. Possiamo però anche curare il nostro stile di vita e tenere sotto controllo gli episodi sporadici di cardiopalmo dovuti alla menopausa. Ecco alcuni consigli utili e facilmente attuabili:
- Avere un’alimentazione curata
Ridurre la presenza di carne rossa ed insaccati nella dieta e cercare di consumare spesso frutta e verdura fresche può aiutare molto la nostra circolazione. Così anche preferire una cena leggera e non andare a letto subito dopo, ma cercare di far passare un paio d’ore prima di coricarci. Inoltre, possiamo cercare di assumere alimenti eccitanti, come caffè, the, cioccolato e spezie, prima delle ore pomeridiane e serali. Dovremmo invece cercare di evitare del tutto fumo e alcool. - Bere tisane rilassanti
Le tisane a base di erbe calmanti, come melissa, camomilla e passiflora, ci aiutano a combattere lo stress e l’ansia, specialmente se le consumiamo con una certa regolarità. Anche il biancospino ha un’azione rilassante, che favorisce l’addormentamento, oltre ad avere una funzione cardioprotettiva. Una buona abitudine per placare gli episodi di tachicardia notturna è preparare queste tisane e tenerle a portata di mano in caso di risvegli dovuti a questo fenomeno. - Praticare attività sportive dolci
Yoga e meditazione sono le discipline giuste per rilassarci e imparare a essere in sintonia ed equilibrio col nostro corpo; in caso di frequenze cardiache accelerate, effettuare degli esercizi di respirazione e rilassamento può essere davvero prezioso.
Tachicardia in gravidanza
Come accade per la menopausa, anche in gravidanza è possibile avere episodi di tachicardia. Questo può capitarci sia nel primo trimestre, quando il cuore pompa il sangue con più fatica, che più avanti, ad esempio, nel terzo trimestre può essere dovuto all’aumentare del peso o all’ansia per la nascita del nostro piccolo.
Anche in questo periodo della vita, possiamo avere delle cause fisiologiche e patologiche. Mentre le seconde sono da determinare con esami specifici che variano per ognuna di noi, le prime sono dovute ai cambiamenti che tutti gli apparati subiscono durante la gestazione, compreso quello cardiocircolatorio.
Il sangue, infatti, aumenta il suo volume, per riuscire a ossigenare correttamente sia la mamma che il feto, causando un maggiore lavoro del cuore. Anche il maggiore consumo di ossigeno gioca il suo ruolo nell’aumento dei battiti, dal momento che l’emoglobina presente nel sangue si riduce.
Inoltre, il naturale aumento di peso, l’ansia e lo stress che certamente possono interessarci in questo periodo e l’abitudine di consumare caffeina e teina in grandi quantità, sono altre cause fisiologiche responsabili fisiologiche dell’accelerazione della frequenza cardiaca in gravidanza.
Rimedi naturali per la tachicardia in gravidanza
Anche in questo caso, ci faremo esaminare dal personale medico che segue l’andamento della gravidanza, ma possiamo comunque adottare dei comportamenti che ci aiutino a tenere sotto controllo la tachicardia.
Oltre a quelli che abbiamo illustrato in precedenza, validi anche per questa fase della vita, possiamo assicurarci di:
- assumere ferro a sufficienza, attraverso alimenti come le verdure a foglia verde e i legumi
- controllare gli sbalzi di pressione portando sempre con noi qualcosa di dolce da consumare al bisogno, come delle gelatine di frutta o delle caramelle alla liquirizia
Sapere che è un fenomeno passeggero ci aiuterà a concentrare i nostri pensieri altrove. Fare una passeggiata, ascoltare la nostra musica preferita, fare training autogeno o semplicemente chiacchierare con qualcuno che ascolti i nostri timori può farci molto più bene di quanto pensiamo.