Siamo sicuri di conoscere tutti gli aspetti di una corretta igiene intima?
Sembra una domanda retorica, ma spesso non è così. Vediamo insieme come, quanto e con cosa lavare le parti intime per prendercene cura al meglio.
Quante volte al giorno è bene lavarsi?
Una buona igiene intima è un’abitudine da coltivare fin dall’infanzia. È un gesto che non solo determina la salute delle parti intime, ma anche un modo per prendere confidenza col nostro corpo e prendercene cura. Spesso si pensa che in questa definizione rientrino solo modalità di pulizia e lavaggio, ma in realtà è una pratica che ci permette di prevenire diverse patologie della zona pelvica, come infezioni, irritazioni, perdite ecc.
Gli uomini sono più avvantaggiati in questo, poiché la loro zona intima è più semplice da detergere; per quanto riguarda noi donne invece, la detersione si concentrerà sui genitali esterni, clitoride, vestibolo della vagina, meato urinario e grandi e piccole labbra, poiché l’interno della vagina è autopulente.
La prima cosa da definire però è proprio la frequenza di queste pulizie. Sfatiamo subito un mito: lavarsi troppo fa male tanto quanto non lavarsi affatto. Se si usa troppo sapone o si risciacqua troppo a lungo dopo averlo applicato, la pelle perde elasticità e tende a seccarsi. Per questo lavarsi una volta al giorno è sufficiente, oppure se lo facciamo più volte al giorno dovremmo cercare di non utilizzare sempre il sapone.
Come si fa il bidet?
Un sanitario immancabile nei bagni delle nostre case, che si sta diffondendo sempre di più anche all’estero: il bidet è il nostro alleato per una corretta igiene intima.
Normalmente, andiamo a utilizzarlo dopo aver effettuato una prima pulizia con la carta igienica, ma in caso di pelle sensibile o se vogliamo avere un occhio di riguardo per il nostro pianeta ed evitare l’uso della carta, si può anche usare da solo. Optiamo per una temperatura dell’acqua tiepida, per evitare il fastidio dell’acqua troppo fredda e il dolore di quella troppo calda.
Ci sediamo a cavalcioni con il viso rivolto verso il rubinetto, per un maggiore controllo sia del getto d’acqua che dell’insaponatura. Noi donne però dobbiamo fare attenzione a non effettuare movimenti che vadano dall’ano verso la vagina; essendo molto vicini, il primo può contaminare la seconda con batteri fecali, che permettono lo svilupparsi di fastidiose infezioni vaginali o delle vie urinarie. In questo caso può essere quindi utile sedere sul bidet al contrario, con le spalle al muro.
Dopo esserci lavati, asciughiamo accuratamente la zona con un asciugamano personale, da sostituire con una certa frequenza, che va utilizzato tamponando e non sfregando l’area interessata. Una volta completata l’asciugatura, stendiamo il panno all’aria, per evitare lo sviluppo e il proliferare di germi favorito dall’ambiente umido.
Come scegliere i detergenti intimi?
La nostra zona intima ha un ecosistema che deve mantenere sempre il suo equilibrio e che dobbiamo quindi rispettare e proteggere con i prodotti più adatti. Al suo interno convivono i batteri “buoni” che costituiscono la flora vaginale, che ci difende dagli agenti patogeni. Per questo motivo, usare il bagnoschiuma o un sapone generico è un errore, poiché potrebbero essere molto aggressivi sulla mucosa vaginale.
Per questo motivo, scegliere un detergente intimo può non essere così intuitivo come pensiamo, data anche la vasta scelta che troviamo in commercio. Quando dobbiamo decidere quale acquistare, dobbiamo tenere conto del periodo della vita in cui ci troviamo, per fare una scelta basata sul nostro ph vaginale. Oltre a questo, dovremo considerare fattori soggettivi come secchezza, prurito intimo, infezioni, irritazioni e così via.
I valori del ph vanno da 0 a 14; quando il ph va da 0 a 6 è definito acido, se si attesta sul 7 è neutro, mentre i valori da 8 a 14 lo rendono basico. In base alle differenze ormonali che incontriamo nell’arco della nostra vita, il nostro ph vaginale, ovvero la concentrazione di ioni idrogeno nei tessuti della mucosa, che conferiscono acidità, cambia.
La scelta ideale per le giovanissime per scongiurare l’insorgere di irritazioni è un detergente con un ph leggermente acido, intorno a 5. Per chi è in età fertile invece i valori di ph del prodotto prescelto dovranno attestarsi tra i 3,5 e i 4,5. Infine, per le donne in menopausa è consigliabile una soluzione neutra o alcalina, con un ph intorno al 7.
Falsi miti sull’igiene intima
È facile che intorno a un argomento di cui non si parla molto apertamente nascano credenze e miti duri da sfatare. Vediamone alcuni dei più comuni legati all’igiene intima.
1. Depilarsi integralmente è indispensabile per l’igiene
Ognuna di noi può depilarsi secondo le proprie abitudini e il proprio gusto, ma farlo integralmente può portare alla comparsa di peli incarniti e follicoliti, oltre che a raddoppiare il rischio di infezioni e dolore vulvare.
2. Il bicarbonato ha un’azione purificante
Come abbiamo visto prima, rispettare il nostro pH naturale è estremamente importante per il benessere della vagina. Il bicarbonato rischia di alterarlo e di risultare fin troppo aggressivo nella pulizia.
3. È meglio utilizzare un detergente schiumogeno
Anche in questo caso, le preferenze personali sono varie, ma, a causa dei tensioattivi, spesso i detergenti schiumogeni risultano aggressivi e tendono a farci sviluppare allergie della pelle.
4. Utilizzare profumi intimi è consigliato
I profumi, se non sono anallergici, possono portare irritazioni e alterazioni del pH. Impariamo ad accettare e apprezzare il nostro odore naturale, che dipende da aria, gas, sali minerali e ferormoni che ricoprono la cute vulvare, perché è unico e ci contraddistingue.
5. Effettuare la lavanda vaginale garantisce una pulizia più accurata
Utilizziamo lavande vaginali solo se ci vengono prescritte dalla nostra ginecologa o ginecologo; improvvisare una pulizia di questo tipo può essere molto dannoso per la nostra salute.
Avere una corretta igiene intima è semplice quando si impara come farlo al meglio; speriamo di esservi state utili in questo!