Fastidiose e frequenti: che incubo queste infezioni urinarie! A partire dalla menopausa, è facile essere esposte a questo problema. La riduzione degli ormoni e l’indebolimento del pavimento pelvico possono causare prolassi della vescica o perdite urinarie. Queste, solitamente, sono responsabili delle cistiti ricorrenti in questa fase della vita di una donna.
Scopriamo quali sono le cause.
I fattori che possono facilitare l’insorgere di questi fastidi sono, innanzitutto, i bassi livelli di estrogeni vaginali che provocano una riduzione nella flora vaginale che protegge questa zona, ovvero i lattobacilli. Questi microrganismi agiscono come meccanismo di difesa per evitare la colonizzazione dei batteri e sono responsabili di mantenere il pH acido della vagina. Con l’arrivo della menopausa, la protezione di questa zona diminuisce. Con l’incontinenza urinaria, la flora vaginale e il pH saranno già alterati: ecco perché siamo così soggette a ricorrenti infezioni.
Nel caso di cistocele, inoltre, lo spostamento di quest’organo impedisce il suo completo svuotamento e fa rimanere residui di urina che possono provocare la colonizzazione dei batteri.
Con l’ incontinenza urinaria è maggiore la probabilità di sviluppare questo problema e, viceversa, le cistiti ricorrenti possono provocare a loro volta delle perdite. Questo avviene perché l’infiammazione provocata dall’infezione irrita il muscolo che ha il compito di svuotare la vescica, provocando contrazioni involontarie difficili da controllare.
Come prevenire le cistiti ricorrenti.
Preveniamo questo fastidio, basta davvero poco! Possiamo provare con i mirtilli, per iniziare. La loro assunzione regolare si rivela spesso una forma di prevenzione molto efficace per le donne che non vogliono assumere di continuo antibiotici. Visto che vanno piuttosto di moda nell’ultimo periodo, è facile trovarli sia in compresse sia freschi o sotto forma di succo o, ancora, in combinazione con altri cibi. I mirtilli riducono il numero di infezioni ricorrenti perché riescono a evitare che i batteri aderiscano alle cellule dell’epitelio della vescica.
Un altro ausilio può arrivare dagli estrogeni per via vaginale. Questo è il trattamento medico più frequente nei casi di atrofia vaginale comuni nella fase di postmenopausa. Gli estrogeni aumentano la concentrazione di lattobacilli della flora, il che mantiene stabile il pH vaginale e riduce le infezioni urinarie ricorrenti.
A volte è necessario ricorrere alla chirurgia. Difatti, se ci sono perdite di urina o masse nei genitali associate a infezioni urinarie ricorrenti, come il cistocele, il ginecologo specializzato in pavimento pelvico deve correggere il problema con il trattamento chirurgico più indicato ad ogni caso ed evitare in questo modo le infezioni secondarie che si stavano sviluppando.
Se le cistiti ricorrenti sono un problema rivolgiamoci al medico per poter valutare qual è il metodo più efficace per prevenirle, soprattutto in presenza di perdite urinarie. Nel periodo in cui si sta risolvendo il problema, è importante poter contare su un prodotto adatto: gli assorbenti specifici per il pH e la densità dell’urina, come quelli della gamma TENA, per sentirsi sicura e protetta. Vuoi provarli? Richiedi qui dei campioni gratuiti.