Cause e rimedi per prenderci cura della nostra flora batterica
I cambiamenti ormonali, lo stress per questo momento di passaggio, le frequenti infezioni batteriche: tante possono essere le cause di perdite e cattivi odori intimi. Scopri come prendertene cura.
La menopausa: un momento delicato
La menopausa è uno dei momenti più complessi nella vita di una donna: porta con sé tanti cambiamenti che coinvolgono non solo la sfera fisica ma anche quella psichica, sociale e affettiva.
Gli squilibri ormonali causano dei cambiamenti anche a livello di flora batterica e di ambiente vaginale, soprattutto con una diminuzione delle naturali barriere protettive: per questo, in menopausa, le infezioni possono essere più frequenti del normale; spesso, inoltre, possono verificarsi perdite vaginali di vario genere, a volte anche associate a prurito o cattivo odore intimo.
Vediamo insieme quali sono le principali tipologie di perdite intime e quali rimedi naturali o farmaci vanno considerati.
Principali tipologie di perdite vaginali e origine
A seconda del colore della perdita, possiamo risalire alle cause scatenanti. Anche il fatto che siano presenti (o assenti) odore sgradevole e prurito intimo, sono segnali chiave per identificare l’origine del fastidio.
È vero che la menopausa coincide con la fine delle mestruazioni e del periodo fertile della vita di una donna, ma questo non vuol dire che scompaiano del tutto le perdite intime: soprattutto nel periodo di transizione, possono verificarsi alcune perdite di sangue di colore marrone o rosso scuro; non c’è da preoccuparsi perché si tratta di una condizione piuttosto diffusa chiamata “spotting in menopausa”.
Tutto dipende dagli ormoni, le variazioni nella produzione di estrogeni e testosterone, (ma anche estradiolo e progesterone) possono anche far cambiare l’odore e portare un’estrema secchezza vaginale che si alterna a periodi di perdite acquose, riconducibili a diverse cause:
- riduzione delle dimensioni della parete vaginale
- caduta dei livelli ormonali
- alterazione dei livelli di acidi e batteri naturalmente presenti nella vagina
Vediamo anche altre tipologie di perdite intime e in che sono da associare a delle problematiche specifiche e per le quali è necessario prevedere delle cure adeguate.
Perdite di colore giallo
Questo tipo di perdite si collega prevalentemente alla variazione dei livelli di Lattobacilli di Doderlein che rappresentano circa il 90% della flora batterica vaginale. Grazie a questi lattobacilli, l’ambiente vaginale si mantiene tendenzialmente acido durante tutta la vita fertile. Con la menopausa, la riduzione degli estrogeni influenza anche la diminuzione di glicogeno disponibile (una sorta di “cibo” per i lattobacilli). In assenza di questo glicogeno, la popolazione di bacilli di Doderlein diminuisce facendo aumentare il pH vaginale e rendendo la zona più vulnerabile alle infezioni. A causa di questa diminuzione dei bacilli, le secrezioni vaginali possono risultare più opache o giallognole.
Altre cause riconducibili alle perdite gialle in menopausa possono essere:
- la clamidia: i sintomi più classici sono bruciore lieve e prurito con perdite gialle tendenti al grigiastro;
- la gonorrea: in questi casi le perdite si manifestano con una consistenza cremosa;
- la trichomonas: a volte può provocare anche dolore durante la minzione;
- infezioni batteriche (Gardnerella, Escherichia Coli) o anche le cosiddette infezioni “da lievito”.
Perdite di colore marrone
Come già indicato, le secrezioni vaginali marroni sono perdite ematiche di scarsa entità, spesso collegate ad uno stile di vita sregolato o un problema transitorio che può essere risolto con alcuni accorgimenti. Il colore marrone è dovuto all’ossidazione dell’emoglobina: essendo queste perdite di lieve intensità, e rimanendo per più tempo in vagina, l’emoglobina contenuta nella secrezione si ossida e diventa più scura.
A volte però, le perdite marroni in menopausa possono essere anche campanello d’allarme di una patologia o di una disfunzione che va approfondita e risolta con il medico. Tra le cause più delicate di cui tener conto per capire l’origine di questo tipo di perdite abbiamo:
- menopausa precoce
- vaginiti o vaginosi batterica
- secchezza vaginale
- infiammazione della cervice uterina, endometriosi, malattia infiammatoria pelvica (PID)
- abrasioni della parete vaginale dopo rapporti sessuali o infezioni sessualmente trasmissibili
- alcuni farmaci tra i quali cui anticoagulanti, clopidogrel e tamoxifene;
- disfunzioni dellatiroide
- raramente: leucemia, insufficienza renale cronica, cirrosi epatica
Perdite bianche
All’origine delle perdite bianche in menopausa ci sono quasi sempre delle infezioni che, come abbiamo detto, in menopausa possono essere più frequenti fino a diventare, in alcuni casi,anche croniche. Le più comuni a cui fare attenzione sono:
- cervicovaginite: un’infiammazione che può colpire vagina e collo dell’utero e che a volte può presentare anche perdite gialle, bruciore intimo, prurito intimo, dolore durante la minzione;
- candida: causata da un fungo che provoca delle secrezioni simili a latte cagliato. Spesso si associa anche a gonfiore e arrossamento della zona vulvo-vaginale, prurito, bruciore, dolore durante i rapporti;
- atrofia vulvo vaginale: è una patologia che, oltre alle perdite, si manifesta con secchezza vaginale, prurito, dolore e sangue durante i rapporti. Questo perché si verifica un assottigliamento della mucosa vaginale, con conseguente riduzione della vascolarizzazione e aumento del pH vaginale.
Cattivo odore intimo in menopausa
Oltre alle perdite, un altro cambiamento molto comune che riguarda l’ambiente vaginale è l’alterazione dell’odore intimo: in menopausa è normalissimo che cambi, a causa degli stravolgimenti ormonali in atto. Può essere semplicemente un odore diverso e non c’è quindi da allarmarsi. Ma se avverti che le secrezioni emanano un cattivo odore, non sottovalutarlo: potrebbe essere causato da qualche infezione che va curata seguendo le indicazioni del tuo ginecologo.
Tra le principali cause di cattivi odori intimi in menopausa vanno considerate:
- la secchezza vaginale che provoca non solo un odore sgradevole ma anche prurito: se la donna tende a grattarsi spesso, le microlesioni che si formano possono faticare a rimarginarsi, e quindi infettarsi e causare cattivo odore;
- un’alimentazione troppo ricca di zuccheri o lieviti potrebbe causare delle secrezioni maleodoranti;
- piccoli episodi d’incontinenza causata dall’indebolimento del pavimento pelvico. In questo caso il cattivo odore non viene dalla secrezione vaginale ma dall’urina;
- infezioni e patologie come quelle già indicate per le perdite.
Rimedi naturali per le perdite e il cattivo odore intimo
Come abbiamo visto, tra le principali cause dei fastidi in menopausa legati a cattivi odori e perdite, ci sono le frequenti infezioni di varia natura, causate dall’alterazione ormonale e della flora batterica.
Ma, talvolta, questi malesseri possono anche essere causati da stili di vita poco corretti, o da stati emotivi che si collegano alla menopausa (stress o depressione). Per questo, quando si avvertono perdite o cattivo odore intimo, la prima cosa da fare è consultare il proprio ginecologo. Tuttavia ci sono alcuni rimedi naturali con i quali è possibile risolvere e prevenire questo genere di problemi. Ecco i principali:
- limitare l’eccessiva sudorazione usando biancheria intima di cotone o fibre naturali, e preferendo indumenti poco aderenti;
- contrastare l’eccessiva umidità nella regione intima per prevenire la formazione di cattivi odori. Si può applicare polvere di amido di mais o pomate dalle proprietà emollienti;
- curare l’igiene intima quotidiana utilizzando detergenti con un pH corretto, evitando detergenti aggressivi e lavaggi frequenti;
- favorire un corretto ecosistema vaginale attraverso un’alimentazione ricca di probiotici e prebiotici (tipicamente provenienti da verdura, frutta, legumi, cereali) e senza eccedere con zuccheri e lieviti.
Se nonostante tutti questi accorgimenti dovessi riscontrare perdite anomale, prurito, dolore e cattivo odore intimo, rivolgiti al tuo medico e prenota una visita ginecologica per ottenere una valutazione personalizzata ed escludere eventuali patologie.