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Convivere serenamente con il diabete

Già da qualche anno l’Organizzazione Mondiale di Sanità ha posto l’accento sulla “pandemia di diabete”, conseguenza di scorrette abitudine alimentari, sovrappeso e obesità: nel mondo, includendo anche la nostra penisola, i casi sono in aumento e si stima che potrebbero quasi raddoppiare nel 2025.

La conoscenza e un’attenta gestione sono la base fondamentale per convivere serenamente con il diabete. Ci sono differenze in base alle diverse tipologie, ma i segnali più comuni sono sete, minzioni frequenti, spossatezza, alterazioni della vista e perdita di peso.

Se quindi avvertiamo (in noi o nelle persone care) questi sintomi, confrontiamoci con il nostro medico di fiducia: molte persone si sono accorte di qualcosa di strano perché sentivano il bisogno di bere bevande zuccherate e gassate durante la notte, o di mangiare con voracità, pur perdendo peso. Affrontiamo i sintomi con serenità.

Scoprire di avere il diabete non è un dramma! Non solo la ricerca in questo senso sta andando avanti, ma esistono tante terapie personalizzate. Infatti, come scrive Gabriele Riccardi, professore ordinario di endocrinologia e malattie del metabolismo alla Università Federico II di Napoli: “grazie alle innovative terapie oggi disponibili siamo perfettamente in grado di mantenere un giusto equilibrio glicemico nell’arco della giornata evitando così le complicanze nella maggior parte dei pazienti.”

La terapia in caso di diabete è volta a tenere sotto controllo i livelli di glicemia e a prevenire le possibili complicanze dovute alla patologia: per fare questo si basa su due pilastri fondamentali che sono un corretto stile di vita e un’alimentazione adeguata. Il medico personalizzerà la terapia sulla base del tipo di diabete, della fascia di età, delle esigenze individuali quotidiane. Dobbiamo quindi essere collaborative, perché solo l’adeguamento delle nostre abitudini alimentari e di pratica sportiva alle indicazioni del medico potranno farci convivere con serenità con il diabete.

E poi, la prevenzione è un passaggio fondamentale, continua il professor Riccardi: “È fondamentale riuscire a scoprire precocemente l’insorgere della malattia misurando, dopo i quarant’anni, la glicemia a digiuno una volta l’anno. Nelle persone con diabete è necessario non solo tenere sotto controllo la glicemia ma anche programmare lo screening annuale delle complicanze presso i centri di diabetologia”.

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