Il corpo cambia e con esso anche il nostro endometrio.
L’endometrio ispessito in premenopausa è una preoccupazione per molte donne, così come i dolori dell’endometriosi. Scopriamo insieme cosa sono e come evolvono.
Cos’è l’endometrio
Questa parte del corpo poco conosciuta è un tessuto formato da uno strato epiteliale ghiandolare e da mucosa, che tappezza le pareti dell’utero e si rinnova ogni mese in età fertile per il possibile arrivo di un embrione. Il suo cambiamento graduale passa attraverso tre fasi: fase mestruale, fase follicolare (o preovulatoria) e fase luteale (o postovulatoria), facilmente distinguibili con un’ecografia.
Fase mestruale
Durante questo periodo, l’endometrio appare come una sottile linea bianca nella quale si osserva anche del sangue mestruale. In questa fase è molto sottile.
Fase preovulatoria o follicolare
Poco prima dell’ovulazione vera e propria, inizia il periodo follicolare in risposta all’attività dell’ovaio e si verifica la comparsa di tre linee parallele. Questo è il momento in cui la tonaca mucosa arriva al suo massimo spessore.
Fase luteale o postovulatoria
Durante questa fase del ciclo, la produzione di progesterone fa sì che le linee si ispessiscano e si uniscano, creando un’unica linea compatta poco prima dell’inizio delle mestruazioni che si sfalda poi nel sangue mestruale.
Cos’è e cosa comporta l’endometrio ispessito
Essendo le sue variazioni di crescita legate alle mestruazioni, questa linea si sfalda e i suoi residui vengono espulsi con il sangue mestruale. Questo è un processo fisiologico e naturale, ma può accadere che lo spessore invece aumenti.
“Endometrio ispessito” è la definizione giusta per delineare un aumentato spessore dello strato più profondo dell’utero. Nella maggioranza dei casi, non dobbiamo preoccuparci di avere un ispessimento del tessuto endometriale in premenopausa, perché potrebbe essere in linea con le esigenze del nostro corpo in questo nuovo periodo della vita. Ci sono diverse cause per cui accade ciò, ma spesso dipende dalla terapia ormonale sostitutiva a base di estrogeni che può capitare di assumere per contrastare alcuni effetti della menopausa, come le vampate di calore.
Nel post-menopausa, il maggior spessore della tonaca mucosa dell’utero tende a provocare perdite ematiche, dette anche “spotting”. In questo caso, è opportuna un’ecografia transvaginale per comprendere se e come agire sul fenomeno.
In minor misura, però, la condizione di ispessimento dell’endometrio è del tutto asintomatica, ed è verosimile che la sua scoperta sia avvenuta proprio attraverso un esame pelvico o un’ecografia, per cui lo specialista ci consiglierà gli approfondimenti necessari.
Endometriosi in menopausa
Il disturbo solitamente più associato a questa parte del corpo, che negli ultimi anni sta iniziando a ricevere l’attenzione che un tema così importante merita, è l’endometriosi.
Questa malattia riguarda le donne in età fertile e consiste nella crescita extrauterina di tessuto endometriale. Nello specifico, la crescita si verifica frequentemente nelle ovaie, nell’intestino o nel tessuto interno dell’addome e può dare vita a cisti, dette “cisti endometriosiche”, che spesso si rompono e sanguinano, come accade al tessuto uterino durante le mestruazioni. La differenza è che questo flusso ematico non parte dall’utero e non ha modo di essere espulso, quindi resta all’interno dell’organismo e può causare infezioni, irritazioni e aderenze, oltre che dolori molto forti.
È facile pensare che tante di noi affette da questo problema nella loro vita fertile vedano l’arrivo della menopausa come un momento di speranza in cui liberarsi da nausea e dolori intensi durante i rapporti (dispareunia) e durante il ciclo (dismenorrea). Infatti, grazie ai cambiamenti ormonali tipici del periodo, i principali sintomi dell’endometriosi in menopausa tendono a calare gradualmente. Il tessuto endometriale, infatti, cresce a causa degli estrogeni, ormoni che sono prodotti prevalentemente in età fertile. Con la loro diminuzione, anche le parti anomale di tessuto smettono pian piano di crescere.
In alcuni casi purtroppo, quando la patologia è arrivata a un livello importante, i suoi disagi potrebbero non andare mai via del tutto. Inoltre, alcune donne realizzano di avere l’endometriosi solo in premenopausa, perché la sintomatologia della malattia, rimasta silente fino ad allora, inizia a far sentire il suo peso poco prima della menopausa vera e propria. Si tratta di occorrenze più rare, che però è bene conoscere per avere una diagnosi corretta.
Come abbiamo visto insieme, lo stato dell’endometrio in menopausa è qualcosa da tenere sotto controllo tramite regolari visite dal proprio ginecologo; questo non vuol dire preoccuparci in maniera eccessiva, ma ricordare che la nostra salute è data da un insieme di piccoli gesti d’amore e di “manutenzione” che facciamo per il nostro corpo e la nostra mente.