Il mirtillo della Patagonia, che antiossidante!
Originario di Cile e Argentina, il frutto del maqui (Aristotelia chilensis – frutto) è formato da una piccola bacca nero-bluastra, simile al mirtillo nella forma e nel gusto, che viene raccolta in estate, conosciuto anche come mirtillo della Patagonia. Negli ultimi anni è possibile trovare e acquistare prodotti a base di maqui anche in Italia.
Maqui è nella top five.
La bacca di maqui è annoverata tra i cinque frutti “più antiossidanti” conosciuti, insieme a mirtilli, melograno, bacche di goji, bacche di açai.
I polifenoli contenuti nel maqui, infatti, sembrerebbero avere proprietà antiossidanti elevatissime, attive nel rallentare il processo di invecchiamento del nostro corpo, in particolare dei tessuti dell’organismo e della pelle. La pelle è, infatti, un organo che soffre moltissimo per la carenza ormonale dovuta alla menopausa e va sempre protetta e idratata sia “dall’interno” con la corretta alimentazione, idratazione e vitamine antiossidanti, che “dall’esterno”, con saponi e creme neutri.
Le bacche di maqui contengono anche elevate quantità di vitamina C, ferro, calcio e potassio, che possono rafforzare il sistema immunitario. Sembrerebbe che le bacche abbiano anche un blando potere antinfiammatorio, in particolare a livello delle mucose orali e delle prime vie respiratorie. Per questo sono consigliate nel trattamento dei malanni stagionali. Le bacche non si trovano in commercio così come vengono raccolte, ma sotto forma di gustosi succhi o infusi, di integratori o di gelati. Non esistono ancora evidenze scientifiche circa i benefici del maqui, né studi sulla possibile comparsa di effetti collaterali, meglio quindi non abusarne e concordarne l’assunzione con il proprio medico di fiducia.