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La minzione disfunzionale.

Cos’è

La minzione disfunzionale è quel disturbo che comporta uno svuotamento vescicale incompleto. Può verificarsi nell’età infantile, quando il bambino va al bagno molto raramente, intorno alle 3 volte o meno al giorno, perché tende a rimandare quando compare lo stimolo. Tecnicamente, accade che i muscoli perineali, abituati a essere contratti spesso nell’atto di trattenere, diventano incapaci di rilasciarsi completamente nel momento in cui si fa pipì.
Inoltre, la minzione disfunzionale è spesso associata a stitichezza.

Come affrontare la minzione disfunzionale

La consapevolezza dell’esistenza di un determinato disturbo è fondamentale per affrontarlo al meglio e per cercare tutte le possibili soluzioni.
Possiamo accertarci che il bambino soffra di minzione disfunzionale rivolgendoci al nostro medico di fiducia che saprà individuare la terapia più adatta. Lo specialista indagherà, innanzitutto, sulla storia clinica del bambino, ovvero se ci sono stati episodi di incontinenza solo diurni o anche notturni, se ci sono infezioni o se esiste una familiarità col disturbo. Si procederà con un esame obiettivo della situazione anatomica del bambino e ci dirà di tenere un diario minzionale . Questo servirà a supportarci nella comprensione del disagio del bambino registrando le minzioni di ogni giorno, gli eventuali episodi di incontinenza e la quantità di urina. Sarà importante segnare quante volte il bambino è andato in bagno con urgenza, se spinge la pancia mentre fa pipì, se il getto è interrotto o meno. Il diario è utile anche per imparare al bambino stesso a tenere sotto controllo le proprie abitudini con senso di responsabilità.

Parliamone insieme

I disagi legati all’incontinenza urinaria sono spesso taciuti dai bambini, non tutti riescono a parlarne liberamente con i genitori. Talvolta il disagio riscontrato viene sottovalutato e si aspetta, erroneamente, che il disturbo passi da sé col tempo. È vero che durante l’infanzia episodi di incontinenza sono più frequenti e, in genere, scompaiono con lo sviluppo, ma ritardare e affrontare questo tipo di disagio potrebbe avere conseguenze negative successivamente nell’età adulta. È opportuno correggere alcune abitudini minzionali così da evitare possibili infezioni urinarie o ulteriori e maggiori disagi di incontinenza.

Accorgimenti da seguire

La maggior parte dei bambini impara a controllare la propria vescica verso i 2-3 anni circa. Le femmine, in genere, imparano un po’ prima, a seconda di vari fattori genetici e socio/culturali. Quindi non ci si deve preoccupare se fino ai 5 anni il bambino presenta qualche episodio di incontinenza. In questo processo di crescita, però, è importante monitorare le abitudini e accompagnarlo verso lo sviluppo. Possiamo seguire alcune buone regole che riguardano la buona ed equilibrata alimentazione, la giusta pulizia orale: il tutto all’insegna della cura per se stessi. Insegniamo ai nostri figli a non aver fretta quando vanno in bagno: è corretto fare pipì non di fronte ad uno stimolo impellente ma con calma, secondo un orario periodico. Abituiamolo a bere regolarmente durante la giornata per allenare la vescica, insegniamo alle bambine a sedersi correttamente sul water svuotando completamente la vescica.
Sono dei piccoli accorgimenti che aiutano il bambino a responsabilizzarsi e permettono al genitore di essere più vicino alla salute del proprio figlio.

Fonti:

www.fondazioneitalianacontinenza.com
www.salute.gov.it

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