Durante la gravidanza, il feto che cresce all’interno delle pelvi, provoca un aumento della pressione endoaddominale, con conseguente indebolimento del pavimento pelvico e alterazione della normale posizione degli organi pelvici che questa muscolatura sostiene. Se a questo si aggiungono altri fattori di rischio, come l’eccesso di peso della madre, la donna in gravidanza può soffrire di sintomi che derivano dallo spostamento verso il basso degli organi che sostengono il pavimento pelvico. Uno di questi sintomi può essere l’incontinenza urinaria. L’abbassamento della vescica provoca un’alterazione della sua capacità di immagazzinare l’urina senza fuoriuscite. Il 16% delle donne italiane durante la prima gravidanza presenta un’incontinenza urinaria post-parto, che può risultare severa nel 5 o 6 % dei casi e che condiziona in modo importane la sua qualità della vita. Tali dati non devono però allarmare. Esiste infatti un processo di recupero naturale dei tessuti indeboliti che si instaura nei primi tre mesi successivi al parto e che migliora significativamente le perdite, fino al punto di farle sparire del tutto, in molti casi.
Diversamente, quando l’incontinenza inizia durante la gravidanza, è più probabile che si continuino ad avere perdite di urina nel post-parto e che il miglioramento non avvenga tanto facilmente.
Per questo motivo è importante mettere in atto una protezione primaria che consista nell’evitare di prendere troppo peso durante la gravidanza, fare attenzione alla nostra alimentazione per evitare la costipazione e praticare esercizi di rafforzamento della muscolatura del pavimento pelvico, magari affidandosi ad un fisioterapista specialista, secondo un programma personalizzato e intensivo.
Nel caso in cui le perdite insorgano solo durante il terzo trimestre della gravidanza avremo una situazione più leggera rispetto a quando si presentano dall’inizio. D’altra parte, è importante fare una distinzione tra la pollachiuria (aumento del numero di minzioni durante il giorno, tipica di tutte le donne incinte, e che è data dalla diminuzione della capacità della vescica, poiché compressa dall’utero gestante) da altre sintomatologie che possono essere dovute a:
- Incontinenza urinaria da sforzo per discesa della vescica e dell’uretra;
- Incontinenza da urgenza che non consente di arrivare in bagno in tempo e provoca fuoriuscite di urina;
- Disuria, o bruciore alla minzione, che costringe a escludere un’infezione urinaria.
Ad ogni modo, in presenza di uno qualsiasi di tali sintomi, il consiglio è quello di rivolgersi al proprio ginecologo, il quale saprà consigliarti nel migliore dei modi. Nel frattempo, il consiglio è quello di utilizzare assorbenti specifici per il ph e la densità urinaria, come quelli della linea TENA Lady, che ti faranno sentire sicura e protetta. Avrai a disposizione un prodotto che si adatta all’entità delle tue perdite e alle tue attività. Vuoi ottenere maggiori informazioni? Chiedi un campione gratuito.