Quando si parla di dipendenza dal lavoro
Gli psicologi statunitensi la chiamano “workaholism” ed è la dipendenza dal lavoro. Questo livello si raggiunge quando mettiamo il lavoro prima di tutto, trascorrendo oltre le 55 ore a settimana in ufficio. Essere dipendenti significa lavorare oltre le nostre capacità fisiche e psichiche, mettendo a dura prova il sistema nervoso, riducendoci allo stremo delle forze.
Si parla di dipendenza quando non riusciamo smettere di pensare al lavoro, prima di dormire e appena svegli, e quindi non abbiamo mai modo di rilassarci: la mente è sempre alla ricerca di soluzioni per risolvere i problemi legati alla propria professione. Un altro indicatore è la diminuzione del nostro tempo libero, delle nostre relazioni sociali e la nostra indifferenza a tutto ciò.
Ci sono dei segnali di allarme che il corpo ci manda come il fatto che ingrassiamo o dimagriamo con troppa facilità, abbiamo troppo di frequente mal di stomaco, il nostro sonno è disturbato e discontinuo. Dobbiamo ricordare che il nostro benessere fisico e psicologico viene prima di tutto e dovremmo pensare a un possibile e praticabile ridimensionamento lavorativo.
Perché diventiamo dipendenti?
Molto spesso il motivo per cui si diventa dipendenti dal lavoro è di natura psicologica. Solo in pochi casi si tratta di emulazione di comportamenti visti da membri della propria famiglia. Alcuni di noi avvertono il peso delle aspettative esagerate di genitori. I lavoratori compulsivi si dimostrano particolarmente ambiziosi, come se accontentarsi di un lavoro eseguito senza troppi sforzi e sacrifici possa equivalere a un fallimento, dato che la loro autostima dipende da fattori esteriori come il successo e i soldi.
Il dipendere dal proprio lavoro e dagli obiettivi di carriera, molto spesso, cela vuoti interiori e insicurezze. Tenersi impegnati e avere sempre qualcosa a cui pensare durante la giornata è un modo per sentirsi meno soli e più importanti. C’è anche chi usa il lavoro come strumento di difesa da relazioni personali importanti, per evitare l’intimità di rapporti affettivi.
Il parere degli esperti
Recenti studi hanno evidenziato che lo stress prolungato da lavoro può scatenare alterazioni biologiche nell’organismo e che, col passare degli anni, possono favorire patologie piuttosto serie. Mika Kivimaki dell’University College of London afferma che “anche gli operatori sanitari dovrebbero essere consapevoli che lavorare troppo a lungo è associato con il rischio di ictus e forse di coronaropatie“.
Riprendiamoci il nostro tempo
Iniziamo a riprenderci il nostro tempo uscendo un po’ prima da lavoro imponendoci di farlo, ogni giorno. Nessuna cosa è più importante del nostro benessere e non c’è nulla che non possiamo risolvere il giorno dopo. Bandito il fatto di lavorare durante il fine settimana. Potremmo osservare che, lavorando meno, la produttività professionale aumenterà perché saremo più rilassati e, dunque, maggiormente concentrati.
Entriamo nell’ottica di riservare ogni giorno almeno un’ora alle nostre relazioni sociali: gli amici sono importanti e sono fonte di svago, recupero di energie. Dedichiamo i nostri fine settimana al nostro partner, facendo qualche gita fuori porta nella natura, lontano da strade caotiche, così da evitare di cadere nella trappola del pc e della tv.
Fonti: www.nutrition-foundation.it