Un boom dei ritocchi al viso
La chirurgia estetica rappresenta una scelta sempre più diffusa nel mondo contemporaneo, soprattutto in questi mesi difficili che stiamo affrontando, in cui siamo costretti a trascorrere più tempo a casa, a lavorare in modalità smart working. Sarà che è cresciuta la voglia di apparire più attraenti nelle riunioni video, che qualcuno è riuscito a mettere da parte i soldi non spesi per cene fuori e viaggi, oppure che il lavoro casalingo agevola la convalescenza e le mascherine camuffano i piccoli ritocchi, ma in ogni caso in Europa si registra un trend positivo della chirurgia estetica. È quella che il Financial Times chiama la “Lockdown Face”, informando i lettori di come gli interventi estetici per il viso, per rimpolpare zigomi e labbra e nascondere le rughe, siano cresciuti di ben 5 volte a fine 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019.
La nuova frontiera dell’estetica: il sex design
La nuova frontiera della chirurgia estetica è, però, il sex design, dedicato a interventi che riguardano il miglioramento degli organi genitali, a cui sempre più donne si sottopongono. La procedura più richiesta è la labioplastica, finalizzata al rimodellamento delle piccole labbra e consiste normalmente nella riduzione delle stesse, per ragioni estetiche o dopo il parto naturale; seguono le microinfiltrazioni di acido ialuronico per restituire il turgore agli organi genitali esterni; il laser lifting vaginale, un trattamento che permette di ripristinare una mucosa vaginale simile a quella presente in età pre-menopausa, fino al rivergination, un intervento di chirurgia estetica laser che ripristina l’integrità dell’imene e così la verginità.
Siamo certe di essere pronte per il sex design?
Il campanello d’allarme è arrivato dall’American Congress of Obstetricians and Gynaecologists, che classifica gli interventi di chirurgia estetica vaginale come “non necessari” e rivela preoccupazione per gli aspetti etici di tali procedure, mentre Giuseppe Polipo, presidente dell’Associazione Italiana Psicologia Estetica mette in guardia dai risvolti psicologici di questi interventi: “questo mascheramento sociale – delle proprie rughe, della propria età, dei propri difetti – non fa altro che creare il mito di un Io ideale che poi cozzerà con la realtà.” Qualunque siano i nostri desideri, valutiamo bene pro e contro, rivolgiamoci solo a medici specializzati, senza trascurare la componente psicologica.