Alimentazione sana: la buona salute in tavola
Quanti tipi di dieta conosciamo? Dieta mediterranea, dieta vegana, dieta senza grassi, dieta povera di sodio, dieta gluten free e l’elenco sarebbe ancora lungo. Oggi, alle scelte “obbligate” dovute a intolleranze o allergie alimentari e a quelle condivise per rispettare una linea di principio (pensiamo ai vegetariani e ai vegani), si affiancano stili e diete improvvisate, in cui arbitrariamente si eliminano molti cibi, con la convinzione che questa sia la soluzione ideale per perdere i chili di troppo o per disintossicare il nostro organismo.
Non potremmo commettere errore peggiore!
Eliminare completamente un alimento dai nostri pasti significa privare il nostro organismo di preziosi nutrienti, andando a colmare solo la sensazione di sazietà.
Al contrario, anche eccedere nel consumo di alcuni alimenti, anche se ritenuti “sani”, può compromettere la nostra salute.
Occorre invece bilanciare sempre l’apporto di micronutrienti – le vitamine A, B, C, D, E, K, i minerali, come calcio, fosforo e gli oligoelementi, quali ferro, zinco, selenio e manganese, e dei macronutrienti, tra cui i carboidrati, le proteine e i grassi.
Non demonizziamo, ma variamo la nostra alimentazione
È opportuno variare il consumo di cibo tra i vari pasti della giornata, magari scegliendone uno per ogni gruppo alimentare.
I gruppi alimentari sono 5 e si suddividono in:
- Cereali, derivati e tuberi: tra cui troviamo la pasta, il pane, il riso. È molto importante prediligere fra questi alimenti quelli integrali, per l’apporto maggiore di fibra;
- Legumi, verdura e frutta: tra cui dar preferenza ai prodotti stagionali e freschi;
- Latte e derivati: latte e yogurt (nella porzione di 125 gr – LARN 2014). In questo caso sono da prediligere il latte scremato o parzialmente scremato e i formaggi freschi, con pochi grassi (nella porzione di 100 gr – LARN 2014).
Carne, pesce, uova e legumi secchi: fra le carni sono da preferire quelle magre. Le carni magre contengono al massimo il 5% di lipidi, mentre quelle grasse ne contengono in quantità superiore al 5% (fino al 40%). Per le uova, infine, non è consigliabile superare il consumo di 2 uova intere a settimana. - Grassi da condimento: l’olio extravergine d’oliva, l’olio di semi (grassi di origine vegetale), burro, lardo, strutto (grassi di origine animale). In questo caso, è meglio scegliere i grassi di origine vegetale, in particolare l’olio extravergine d’oliva.
Quando il nostro organismo diventa pigro
Quando mangiamo un alimento con regolarità, il nostro organismo lo riconosce e
produce gli enzimi necessari per digerirlo. Eliminando completamente dalla dieta
un alimento, alla lunga l’organismo smetterà di produrre quegli enzimi, con conseguenze più o meno invasive sulla nostra salute. Pensiamo, ad esempio, al caso in cui decidessimo di eliminare il glutine pur non essendo celiaci o “gluten sensitive”: inizialmente potremmo percepire sollievo (specie nel caso del passaggio da un consumo elevato) in seguito, anche una piccola quantità di glutine assunta potrebbe indurci una fastidiosa sensazione di gonfiore.
Ricordiamo in generale che il raggiungimento di un peso corporeo corretto non si ottiene solo attraverso un’alimentazione sana ed equilibrata, ma anche attraverso una vita fisicamente più attiva. Per evitare la sedentarietà, sono sufficienti piccole attività quotidiane: camminare invece di utilizzare l’auto, salire e scendere le scale, oppure, con l’arrivo dell’estate, effettuare esercizi muovendosi in acqua