Stitichezza, un disagio diffuso
Con il termine stitichezza si indica la difficoltà di evacuazione delle feci, spesso accompagnata da alcuni sintomi quali dolori addominali, meteorismo, senso di gonfiore. Secondo le stime mediche, a soffrirne sono il 3-10% dei bambini, il 20-40% tra gli ultra 65enni e il 40% delle donne in gravidanza.
In caso di stitichezza cronica, legata alla mancanza di coordinazione tra gli sfinteri e il pavimento pelvico, può essere utile la rieducazione della pelvi, finalizzata a riabilitare la muscolatura indebolita affinché possa recuperare le sue funzioni fisiologiche.
Riabilitazione del pavimento pelvico contro la stitichezza
Nel concreto, alcuni esercizi specifici per riabilitare il pavimento pelvico potranno aiutare a migliorare le problematiche connesse alla stitichezza: da quelli di Kegel, fino a tecniche come la chinesiterapia, l’elettrostimolazione o il biofeedback. La presa di coscienza del perineo, il rinforzo della nostra muscolatura pelvica e il corretto utilizzo della stessa ci aiuteranno ad attivare consapevolmente i muscoli del pavimento pelvico (soprattutto il muscolo pubo-coccigeo e l’elevatore dell’ano) e a contrastare i fastidi legati alla stitichezza.
La riabilitazione pelvica può anche avvenire con tecniche specifiche come il biofeedback, che prevede l’uso di sonde posizionate nel canale anale e collegate a un’apparecchiatura elettronica. Questo sistema permette di trasformare in informazioni, visive o uditive, i dati che riguardano la nostra capacità di contrazione e rilassamento del pavimento pelvico, per aiutarci ad aumentare la consapevolezza dei muscoli pelvici per poterli adeguatamente allenare.
Non dimentichiamoci che le abitudini alimentari scorrette e uno stile di vita sedentario sono altresì fattori di rischio per la regolarità dell’intestino e che, in caso di comparsa improvvisa e prolungata di disturbi, la stitichezza, soprattutto se accompagnata da altri sintomi, va sempre segnalata al proprio medico di fiducia.