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Coppie LAT: un fenomeno in crescita post-pandemia

Due cuori e due capanne: il significato di coppia LAT e il living apart together

 

“Quando sei qui con me, questa stanza non ha più pareti…” cantava Mina nel 1960, interpretando magistralmente le parole scritte da Gino Paoli.

Ecco, per le coppie LAT queste strofe sono più che mai attuali e raccontano un amore senza confini, precisamente senza pareti. Le stesse pareti domestiche.

 

Living Apart Together, “vivere separati ma insieme”: è questo il significato dell’acronimo LAT, e descrive tutte quelle coppie che scelgono di vivere la loro relazione in case separate. Che sia in due città o nella stessa, per motivi professionali, stili di vita diversi o semplicemente per volontà: vivere in una coppia LAT è una scelta condivisa, che trova i partner d’amore e d’accordo. Proprio come la meta delle vacanze o il film da vedere in streaming.

 

Sì, perché essere in una coppia LAT non significa non vivere i momenti di condivisione tipici dei conviventi. Si fanno insieme le vacanze, si trascorrono insieme i weekend e si possono guardare anche stagioni intere di serie TV sullo stesso divano. Ma alla fine, ognuno a casa propria.

 

Come può funzionare un rapporto così? A giudicare dal post pandemia e dall’aumento dei casi, molto bene.

Durante i lockdown abbiamo imparato a convivere con la nostra solitudine, ad abitare i nostri spazi e a trovarne giovamento, nonostante il momento che stavamo vivendo. Tanti di noi hanno scelto di “conservare” questa libertà, anche dopo. Anche in coppia. Sì, perché vivere in solitudine non significa essere soli e questo vale per tutti in generale. Certo, anche in una coppia LAT, come in tutte le altre, ci sono delle regole non scritte. E se continuate a leggere scoprirete che non è nulla di nuovo o di strano.

 

Come convivere in una coppia LAT: un patto di fiducia e onestà reciproca

 

Alla base di una coppia LAT ci sono le stesse identiche regole non scritte di una coppia che vive sotto lo stesso tetto. Che sia una coppia LAT con figli o senza, l’importante è essere sempre onesti con sé stessi e con l’altro/a, fidarsi reciprocamente e parlarsi chiaro.

La “distanza”, anche solo di quartiere o città, non deve essere, infatti, un pretesto per trascurare il patto che rinnoviamo ogni giorno con il/la partner: quello di avere un progetto di coppia comune e voler costruire qualcosa di bello e profondo insieme.

È quindi il caso di stabilire un rapporto di fiducia che sappia affrontare ogni tipo di distanza, sentirsi o videochiamarsi (qualora non fosse possibile vedersi) per raccontare, chiedere, condividere tutto quello che desideriamo. In una coppia LAT, come in tutte le altre, la persona amata c’è, a prescindere dal luogo fisico in cui si trovi.

Bisogna essere sempre onesti e avere il coraggio di dirsi quando qualcosa non ci va bene, anche se questo qualcosa dovesse essere “domani mattina non voglio svegliarmi nel letto senza di te”. E l’altro/a dovrà essere disposto/a ad ascoltare, comprendere e, se possibile, accontentarci. E qualora non fosse possibile? Parlarci con onestà e aiutarci a capire. Nulla di diverso dalle coppie non LAT.

 

Pro e contro di una coppia LAT: senza moralismi

 

Una coppia LAT non va giudicata o messa sotto la lente d’ingrandimento, proprio come tutte le altre relazioni.

Nel paragrafo che state per leggere, quindi, non troverete nessun dogma, semplicemente pro e contro, lucidi, razionali e, concedeteci, leggeri, delle coppie LAT.

Cominciamo con i pro, anche perché (piccola anticipazione) di contro ne abbiamo uno solo.

  • L’amore non viene intaccato dalla routine casalinga. Ne sono pieni i film: i sentimenti che si adattano alla routine, per poi affievolirsi. Che sia vero o no, una coppia LAT non ha routine domestica e questo sembra possa tener vivo il desiderio sessuale e la voglia di vedersi anche solo per un caffè. Così come sentirsi al telefono, raccontarsi la propria giornata e farsi qualche piccola sorpresa ogni tanto.
  • Stili di vita diversi, stesse libertà. Io vado a letto prima, tu dopo. Io amo le commedie, tu i gialli. Io mi sveglio all’alba, tu hai bisogno di dormire più a lungo. E poi: faccio tardi a lavoro, tu mangi alle 19:30; dormo con le tapparelle sollevate, tu hai bisogno del buio più nero… non dobbiamo andare avanti vero? In due case separate, in una coppia LAT, questi non sono “problemi”!
  • La casa: uno spazio intimo che parla di me, dove condividere momenti intimi con te. Arredamento in stile industriale contro classico o shabby chic, vasca vs. doccia, materasso in memory foam vs. molle insacchettate: quando si vive ognuno a casa propria, si è liberi di scegliere tutto quello che ci fa sentire più a casa. Un posto a noi intimo e dove l’altro/a sarà sempre il/la benvenuto/a per condividere momenti di intimità. Con la consapevolezza, che se il cuscino non è proprio di suo gusto, di lì a poco non sarà più un problema (per entrambi!).

Una coppia LAT vive tutto questo come la propria quotidianità, serenamente.

E il contro? In effetti uno, oggettivo e condiviso, c’è: l’aspetto economico.

Per lo più i partner delle coppie LAT vivono una vita di spese da single: dal supermercato alle bollette, fino ai complementi d’arredo del salotto. Questo, alla lunga, può in effetti appesantire la situazione.

Ma il fattore economico è proprio quello che può portare una coppia a decidere di vivere la propria relazione da coppia LAT. Ci spieghiamo meglio: affitto, mutuo e relative spese di convivenza hanno costi che non tutti possono supportare. Ecco quindi che, soprattutto per i più giovani, possa essere più “facile” scegliere “due cuori e due capanne” (e rimanere più a lungo “in quella” dei genitori) che due cuori e un monolocale.

 

Cosa ci dice tutto questo?

Che in amore vince chi se lo vive secondo le proprie regole di coppia. Condivise con il/la partner e mai giudicabili dall’esterno.

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