Le perdite prima e dopo il ciclo: un fenomeno comune a tutte le donne
Lo spotting mestruale, quello premenopausa e quello che invece compare quando il ciclo è scomparso da un po’: in breve, un fenomeno comune a tantissime donne e che, quindi, non deve agitarci.
Andiamo con ordine e cominciamo a vedere cosa significa spotting e cos’è.
Dall’inglese “to spot”, “macchiare”: lo spotting indica quelle perdite rosso chiaro o marroni che si presentano durante l’ovulazione e post ciclo, negli anni fertili, e poi in premenopausa o durante la menopausa.
È un fenomeno assolutamente normale, nella maggior parte dei casi, legato alla nostra attività ormonale. Tuttavia, con il passare del tempo e delle fasi della nostra vita, “cambia significato”. Tra i 45 e i 50 anni lo spotting in premenopausa annuncia, in modo sempre più frequente, la fine di una fase della propria vita. Il ciclo diventa irregolare e a breve si interromperà del tutto: lo spotting, invece, potrebbe continuare a presentarsi. E per cause diverse.
Scopriamole insieme!
Le cause dello spotting in menopausa
Durante la menopausa, o nel periodo che la precede (ossia la premenopausa) lo spotting può essere dovuto a cause diverse, tutte assolutamente gestibili con l’aiuto del vostro ginecologo di fiducia.
Vediamole insieme:
- Le terapie ormonali, quelle che, in alcuni casi, ci possono aiutare ad affrontare l’ingresso in menopausa, possono causare piccole perdite, per via di un possibile dosaggio troppo elevato.
- Le infezioni: le frequenti alterazioni del ph vaginale possono creare piccoli sanguinamenti, più o meno frequenti, specie nel primo periodo della menopausa.
- L’Atrofia Vulvo Vaginale, l’assottigliamento delle pareti della vagina e la sua conseguente fragilità, che può portare a lesioni, abrasioni e piccoli sanguinamenti, anche dopo un rapporto sessuale.
- I rapporti sessuali, per i motivi appena spiegati qui sopra, ma anche per una sempre maggiore secchezza dell’ambiente interno alla vagina che, se non lubrificato a dovere, può comportare rapporti dolorosi e spotting.
- Cisti endometriali, piccole escrescenze di tessuto che crescono fuori area e possono quindi provocare il fenomeno dello spotting, anche in menopausa. È uno dei casi più rari, ma comunque non allarmante: tutto si risolve, con l’aiuto del vostro ginecologo.
Ed esattamente, come si risolve il fenomeno dello spotting frequente in menopausa?
Imparando a conviverci, prima di tutto, come con qualunque altra manifestazione del nostro corpo che cambia. Poi con visite specialistiche, esami e cure mirate.
Ne parliamo nel prossimo paragrafo!
I possibili rimedi per lo spotting in menopausa
Quanto state per leggere non sarà sicuramente esaustivo e perfetto per voi, quanto il parere di un medico. Vi consigliamo quindi di andare avanti col paragrafo, per scoprire qualcosa in più sui rimedi dello spotting in menopausa, ma di rivolgervi al vostro specialista di fiducia, per conoscere quelli che potrebbero fare davvero per voi.
- Ecografia o esame transvaginale, per osservare attentamente la situazione dall’interno e dare risposte più empiriche al fenomeno dello spotting.
- Il Pap test, forse l’esame meno amato da tutte le donne, ma il più necessario per avere davvero un quadro clinico esauriente e preciso. Sì, è utile anche per conoscere le cause dello spotting in menopausa. Ci dispiace, a quanto pare non ce ne libereremo facilmente…
- L’isteroscopia, un esame molto accurato e approfondito che il vostro ginecologo potrebbe richiedere solo se necessario. Una sonda con telecamera consente infatti di guardare la cavità uterina, per accertare o scongiurare eventuali anomalie.
Ci teniamo a ribadirlo: lo spotting premestruale, premenopausa e in menopausa è davvero un fenomeno comune a tantissime donne. Cercate di non viverlo con disagio, ma forti della complicità e solidarietà delle amiche e dell’esperienza e autorevolezza del vostro ginecologo.